Testimonianze di ex allievi

Susanna Zirizzotti
(Corso di Giornalismo 1978/79)
Responsabile Ufficio Stampa del Centro Sperimentale di Cinematografia

Era un pomeriggio di settembre del 1978. Come ogni giorno andai all'Università, dove noi studenti ci riunivamo con un giovanissimo Mario Morcellini, allora assistente alla cattedra di Sociologia delle Comunicazioni, per lavorare sull’analisi dei contenuti della stampa. Fu lui quel giorno a parlarmi del corso di Giornalismo Stampa Radio e Tv che stava per iniziare al Centro Studi Comunicazione ai Fori Imperiali. La sera stessa andai ad informarmi. Rimasi letteralmente affascinata dai contenuti, dall’organizzazione, dai nomi dei professionisti che avrebbero insegnato al corso. Era una scuola-laboratorio sul modello anglo-americano, un’esperienza unica. In quel periodo, ma a mia memoria neanche prima, non c’erano mai state opportunità così importanti per chi desiderava intraprendere la carriera del giornalismo. Nella lista dei docenti c’erano Dante Alimenti, Nino Jodice, Gianni Bisiach, Adriano Mazzoletti, Maurizio Costanzo, Ruggero Orlando e poi tanti altri che sarebbero venuti a fare un loro intervento nel corso dell’anno. Quella era la mia grande occasione e non potevo perderla. Oggi ringrazio Mario Morcellini che quel pomeriggio del 1978 ha dato una svolta alle mie scelte ma soprattutto ringrazio Enrico Cogno e Margherita Bruno che hanno fortemente contribuito alla mia formazione professionale e personale.

Giancarlo Currò
(Master biennale in Comunicazione d’Impresa 1998/1999)
Manager ENEL

Io al Centrostudi c’ero, vent’anni fa. Periodo denso ed eccezionale: conservo un ricordo nitido di quelle giornate a Trastevere, ho in mente facce e nomi di tantissima gente interessante passata da quelle aule, voci, scambi, idee, progetti che mi hanno aiutato a costruire le basi della mia avventura professionale. Credo la chiave più interessante di questo percorso sia stata l’opportunità di interagire con un numero considerevole di comunicatori, docenti e discenti, navigati e naviganti, accomunati da una stessa passione. Un’esperienza unica, incredibilmente attuale, un motivo di vanto: io c’ero.

Laura Mazzucchelli
(Master biennale in Comunicazione d’Impresa 1997/1998)
Media planner

Penso che le aziende che stanno cercando personale dovrebbero porre l'accento sulle caratteristiche umane e sul profilo e la storia personale dei candidati, più che sugli   anni di esperienza fatta o su quel che c'è scritto sul loro CV. Volontà, serietà, intelligenza, affidabilità e, sembra scontato, voglia di impegnarsi e dedicarsi al lavoro portano lontanissimo....L'esperienza, tanto decantata, è un concetto molto vago ed è difficile pensare a posti di lavoro "fotocopia" uno dell'altro. Ogni realtà aziendale, piccola o grande che sia, ha le sue peculiarità, le sue regole, il suo sistema gerarchico ufficiale (e reale). In un certo senso ogni volta si ricomincia daccapo e si acquisisce qualche pezzo in più. Certamente un lavoro come l'IT Specialist o l'imbianchino presuppone soprattutto la padronanza di una "tecnica", tanto per citare due mestieri a caso...ma voi assumereste un addetto IT che, forte della sua esperienza decennale (e quindi del suo potere di mercato) magari vi abbandona alla prossima migliore offerta che gli capita o, peggio, vi frega i clienti, oppure un IT un po’ più "in erba" che però ha voglia di crescere, di migliorarsi e di dimostrare quel che vale? Io non ho dubbi: il secondo, cento volte!

Ricordo con affetto la selezione per la borsa di studio al Centrostudi Comunicazione nel lontano 1997. C’era scritto sul questionario che si doveva compilare: “E’ inutile classificarsi come 'persona tenace e dotata di grande volontà' se poi questa volontà è così scarsa che non si riesce neppure a terminare una prova di 30 domande”.

Inutile dire che io il questionario lo terminai, sbagliai alcune domande, scrissi alcune cose senza molto senso, ma non mi sarei mai alzata dalla sedia lasciando domande in bianco. Poi, dopo aver frequentato con gioia la scuola venni da loro avviata ad una agenzia e poi fui chiamata da Enrico Cogno come docente e svolsi il compito sino alla fine, anche questa volta.

Giulio Scaccia
(Master biennale in Comunicazione d’impresa 1996/97)
Formatore, Coach, Giornalista.

Pensare al Centrostudi Comunicazione, a Trastevere, alle serate passate in aula, ai progetti da presentare e, perché no, anche a godere di un luogo invidiabile e particolare, è un tuffo nei ricordi, ricordi dolci e nostalgici. Di venti e più anni fa.

Il Centrostudi è stata un’esperienza importante, arrivata dopo l’Università. Un mondo nuovo che ti si schiudeva. A tratti non semplice da affrontare, anzi, che ti metteva a nudo e ti faceva iniziare a riflettere davvero dove volevi e dove potevi andare, su quali erano le differenze forti con il mondo accademico e come poteva essere ed era il mondo del lavoro. Le lezioni di Enrico Cogno, i metodi di Margherita Bruno, a tratti duri ed impegnativi, sono stati importanti. Entrambi hanno segnato in modo significativo il mio percorso personale e professionale. Ho imparato, riflettuto e soprattutto sperimentato. Sono stati il mio ponte verso il mondo degli adulti. Con loro ho fatto prima uno stage, poi il tutor e quando ho iniziato la mia carriera professionale, il docente nei master. Sono stato fortunato. Se avessi abbandonato il Centrostudi come avevo pensato all’inizio, avrei perso tanto. Non l’ho fatto, sono rimasto, ho fatto bene. Ricordo due frasi di Margherita che mi hanno sempre accompagnato. “Tu hai entrambi i doni, quello della parola e della penna” e “Qualsiasi cosa tu faccia, non abbandonare mai l’aula”. No, non l’ho abbandonata, è diventata la mia professione e sono diventato anche un giornalista.

Oggi, con Enrico Cogno, faccio lo stesso tipo di formazione e mi capita anche di affiancarlo in aula: sentire che mi chiama collega mi fa ancora, nonostante siano passati 20 anni, un certo effetto. Un giorno Margherita parlando mi ha chiesto. “Ma, di quello che abbiamo fatto cosa è rimasto?”. E’ rimasto tanto. Professionalità, percorsi di vita e di carriera, affetti. Colleghi che incontri di nuovo e sai che hai un marchio di fabbrica comune, e parli la stessa lingua. E soprattutto, Margherita ed Enrico mi hanno trasferito il rigore morale e professionale. Questo forse è il regalo più grande ed io la considero una vera e propria eredità che non mi stancherò mai di riportare nei miei rapporti e nel mio lavoro quotidiano.

E rimane anche un po’ di nostalgia, degli anni in cui eravamo giovani e con tanti sogni, alcuni realizzati poi, altri no. Ma, è una nostalgia, non è uno schiaffo; è una carezza da custodire in fondo al cuore, che ha dato e dà ancora calore.

Stefano Donati
(Master biennale in Comunicazione d’impresa” 1996/97)
Consulente

Il giorno dopo: la sensazione che provavo il giorno dopo al lavoro, è la sensazione più nitida che ancora oggi, a quasi venti anni di distanza, mi pervade quando ripenso ai miei trascorsi al Centrostudi. L’immediata utilità e pragmaticità di quanto appreso la sera precedente durante la lezione era disarmante! Riuscivo praticamente subito a trovare un nesso ed un applicazione concreta nella mia attività quotidiana.

Due anni intensi, che hanno richiesto dedizione e sacrificio, ed è anche per questo che oggi posso solo ringraziare tutti i miei docenti e colleghi che così fattivamente hanno contribuito alla mia crescita professionale. Dei miei compagni di corso ho un ricordo splendido. Una compagine variegata per età ed esperienza, il che ha significato poter espandere ancora di più il confronto a beneficio di un ulteriore arricchimento. Tantissimi gli episodi e gli aneddoti che porto nel cuore. Alcune delle esercitazioni svolte in gruppo hanno avuto dei risvolti a dir poco epici in termini di risultati, divertimento ed anche, perché no, scontri e tensioni. Con alcuni miei colleghi poi, ho avuto la fortuna di continuare a lavorare e a costruire un rapporto che va ben oltre la mera collaborazione.

Un pensiero particolarmente affettuoso va poi ad Enrico e Margherita, che da ottimi direttori d’orchestra ci hanno aiutato, ognuno con il proprio stile ed approccio, a distillare il meglio dalle nostre potenzialità. Ero giunto al Centrostudi con l’idea d’imparare un “mestiere”. Oggi ho la consapevolezza che quell’esperienza è servita a molto di più.

Massimiliano Di Stefano
(Master Comunicazione d’Impresa)
Direttore Creativo Idea Moon – LUXURY Files, Roma

Una grandissima parte del mio percorso professionale lo devo agli insegnamenti del Centrostudi Comunicazione che mi hanno aperto la mente e indirizzato verso un nuovo modo di ragionare.

Laura Guerra – Giornalista
(Corso di Giornalismo 1985)

Nel 1985 sono stata una borsista grazie ad una partenership fra il mensile CentoCose e il

Centrostudi Comunicazione per un corso di giornalismo. C'ero anch’io e c’era, non c'è neanche da dirlo, Enrico Cogno, il più charmant dei nostri insegnanti; look spesso total black in anticipo sui trend che sarebbero arrivati dopo, cappello Borsalino che solo lui poteva portare con la nonchalance dell'eleganza innata.

"Cercate e osservate le storie delle persone e non della gente; se volete fare del giornalismo, non guardate a terra: a terra non c'è niente". Lo disse Enrico Cogno alla prima lezione del corso di Giornalismo nel 1985.

Tutto cominciò da lì, per apprendere tutto quel che so. Oggi è il mio mestiere. Un po' di nostalgia e molta gratitudine.

Giulietta Vincentelli
(Master di Relazioni Pubbliche, 1987 – 1998)
Owner Agenzia di Relazioni Pubbliche

Centrostudi Comunicazione: che incredibile atmosfera! 1986: l'Italia per la prima volta si connette a Internet ma solo pochi se ne accorsero. Il massimo della tecnologia cui si poteva aspirare era il walkman o la consolle dei videogiochi. La comunicazione viaggiava via posta, via telefono, rigorosamente "con filo" e su radio e tv, ancora lontana dalle tecnologie che da lì a pochi anni  l'avrebbero rivoluzionata e diffusa in maniera capillare.

In questo contesto, in una scuola all'avanguardia nel cuore di Trastevere, menti illuminate mettevano a servizio di giovani studenti i loro know-how professionali basati su esperienze concrete e dirette utilizzando metodi innovativi ed estremamente stimolanti mossi dalla volontà di anticipare i segreti di un mondo in divenire.

Energia, contaminazione, fermento e impegno sono i tratti distintivi del Centrostudi Comunicazione che hanno tracciato la direzione della mia via professionale, aiutandomi a scoprire la passione per una professione che mai avrei immaginato di intraprendere, consegnandomi quegli strumenti professionali "senza tempo" che custodisco gelosamente come si fa con le cose preziose.

Marco Serra
(Master in Comunicazione d’Impresa)

Sono a Rio de Janeiro e opero da sei mesi nell' Area Inteligencia Competitiva di TIM Brasil dopo aver lavorato nell’Area Sostenibilità. E’ un’esperienza veramente intensa e formativa in un contesto stimolante dove le sfide sono quotidiane. Ogni giorno ricordo con soddisfazione quell'anno di Master presso la scuola e mi rendo conto tutti giorni della validità della didattica che applicavate così efficacemente. Sono molto contento di quell'esperienza che mi ha arricchito anche, e così tanto, umanamente, consentendomi di conoscere decine di persone fantastiche che ancora oggi fanno parte della mia vita, anche a distanza di 10.000 Km. 

Maria Carla Pennarella

Voglio ringraziare Il Centrostudi dello splendido, tortuoso percorso formativo che mi avete proposto. Sto seguendo una borsa di studio al Politecnico di Milano. Ho vinto l'accesso a un super corso di alta formazione per architetti. Voglio dare un grosso bacio a Margherita Bruno da parte mia perché se sono qui è soprattutto grazie a lei e al suo “folle” metodo di insegnamento, che purtroppo ancora in pochi comprendono. Vi abbraccio tutti.

Goffredo Puccetti
(Corso triennale di Comunicazione Visiva 1989-1992)

Dal 2006 sono partner del Polo Creativo di Epinay-sur-Orge, uno stupendo loft presso Parigi ricavato da un precedente insediamento industriale. Ho tra i miei clienti i più significativi brand internazionali. Sono autore del libro edito da Mondadori: "Moto Guzzi. Quando le moto hanno l'anima".

“I miei clienti francesi usano una sempre la frase ‘Si vede che sei italiano’. Credo vogliano sottendere il riconoscimento della cultura nel campo della comunicazione visiva. E’ piacevole vedere riconosciuto, in modo oggi ben diverso da quello che un tempo avveniva ai nostri connazionali emigrati, una ricca umanità e un grande amore per il bello.

Francesca Albanese
(Master di Relazioni Pubbliche)
Consulente di comunicazione e relazioni pubbliche

Il Centrostudi: non solo una scuola di formazione professionale ma soprattutto un laboratorio di idee, un’arena di confronto sulla comunicazione. Un approccio multidisciplinare all’avanguardia con uno sguardo attento verso il futuro e con il coraggio di dare voce anche a visioni critiche e a prospettive innovative tutt’altro che scontate. Questo è stato per me il Centrostudi Comunicazione. Oltre e dopo le lezioni in aula e le esercitazione pratiche dei progetti di gruppo, nel mio ricordo resta indimenticabile il confronto con professionisti ed intellettuali di alto livello. Per me, in particolare, il Centrostudi è stato anche il luogo d’incontro con Correnti, un’associazione di cultura della comunicazione che ha saputo guardare lontano ma che poi, purtroppo, non ha avuto il meritato riconoscimento nella storia italiana della professione di comunicatore. Enrico Cogno e Margherita Bruno avevano ben capito la portata rivoluzionaria del pensiero di maestri come Federico Spantigati, Italo Capizzi, Piero Trupia, solo per citarne alcuni. Sono passati tanti anni ma, per chi ne ha fatto esperienza, resta la griglia di una metodologia di analisi a volte un po’ scomoda ma assai utile per interpretare la realtà. Chissà cosa si direbbe oggi al Centrostudi sulle attuali evoluzioni della comunicazione. Ci sarebbe tanto bisogno di quello sguardo critico e innovativo per fare luce sui miraggi e sulle false promesse dell’era digitale... 

Simonetta Blasi
(Master biennale di Comunicazione d’Impresa- Indirizzo: Tecnica Pubblicitaria 1990/1992)
Pubblicitaria, docente dell’Università Pontificia Salesiana e Lumsa.
Già Creative Director in Wunderman di Y&R, Gruppo WPP. Ferpi Senior Member.

Al Centrostudi ci sentivamo pionieri, esploratori del fenomeno ‘comunicazione’ in tutta la sua complessità, anche se eravamo già all’opera in agenzie e aziende. Anni indimenticabili con grandi maestri e colleghi di talento che si sono distinti negli anni. Relazioni Pubbliche, Psicologia sociale, Marketing – e l’approccio learning by doing - hanno amplificato le nostre conoscenze e abilità, secondo una logica di profonda integrazione tra pensiero e azione. Grande attenzione alla governance del team e al feedback nei processi comunicativi, elementi che hanno assunto sempre maggior rilevanza. Cogno mi ha insegnato che una buona idea deve essere valorizzata da una buona presentazione, che la ricerca dell’eccellenza non finisce mai e che un buon comunicatore è, soprattutto, una persona curiosa, consapevole e positiva.

Vincenzo Alliotta
Master biennale in Comunicazione d’Impresa – Indirizzo Marketing e Tecnica Pubblicitaria - 1994/95-1995/96)

Al Centrostudi Comunicazione ho canalizzato il mio know how in ambito sportivo (per lo più calcistico) pur avendo vissuto esperienze significative come responsabile Marketing e comunicazione per il brand Palombini Caffè. Da circa venti anni sono Marketing Strategist per Marcos Cafu e altri Top Player nel calcio di caratura mondiale.

Ho svolto docenze presso l'Università European School of Economics (sia a Roma sia a Londra); per la Regione Lazio ho svolto il ruolo di Responsabile della Comunicazione per il Garante delle risorse idriche. Nel passato prossimo, editorialista per “Il Messaggero” e scrittore di romanzi. Attualmente sto approfondendo il Digital Marketing e mi dedico all’attività di consulenza.

Raccontare il Centrostudi sarebbe facilissimo se ci si rivolgesse a persone che non lo hanno mai  conosciuto; diversamente, volerlo ricordare a coloro che lo hanno frequentato è cosa assai ardua perché non diresti loro niente di nuovo, niente di speciale, niente di più di quello che tutti noi che ci siamo transitati ben sappiamo: eccelsa didattica, attenzione massima allo studente/consumer, metodologia unica e quant'altro.

Per cui, non mi resta altra scelta se non quella di farvi entrare nella mia sfera privata visto che l'istituto, tra tutte le frecce al proprio arco, aveva anche quelle di Cupido e le ha usate proprio tutte al punto che mi sono sposato con Enza che lì ho conosciuto ben quasi 25 anni fa. Lascio a lei l'argomento perché sono certo che lo tratterà ed io, come da insegnamenti dell'E-Maestro, non la condizionerò facendole leggere quanto sto scrivendo, anche perché di cose da dire ce ne sarebbero davvero tante e inizierò partendo dalle criticità.

Correva l'anno del Signore 1994 e il Centro Studi era nel cuore del cuore di Roma, in pieno Trastevere: io ero già bello che cresciuto, lavoravo e frequentavo il corso "serale" (uso le virgolette perché seppur così definito nel contratto, le lezioni di fatto cominciavano dal tardo pomeriggio) ed io non volevo mancare mai vuoi per motivi sentimentali, vuoi perché, come tutti, ipnotizzato dall'indiscutibile ed intramontabile fascino dell'E-Maestro.

Di conseguenza, uscivo trafelato dal lavoro, frustavo la macchina e mi precipitavo con tempi da circuito ad onorare la frequenza obbligatoria al corso, per perdere poi intorno ai 40 minuti nel cercare parcheggio; questo almeno per i primi tempi. Poi sono cominciate a fioccare le multe al punto che quando entravo in aula speravo che la macchina me la rubassero: allora dico, caro Enrico una convenzione con un cavolo di garage la potevi pure fare!  Ma, si sa, nulla è perfetto: eccezion fatta per quello che ho ricevuto negli anni di apprendimento. Come a tutti, credo, si è aperto quell'universo che avevo latente in me e che lì ho consapevolizzato, che lì ho metabolizzato: quando i Bee Gees lanciarono l'album "La febbre del sabato sera" dicevano che era la musica che tutti credevano di conoscere ma che, in realtà, nessuno avevano mai ascoltato.

Allo stesso modo, pensavo di conoscere le dinamiche della comunicazione senza averne invece mai sentito parlare, senza averla mai focalizzata ma, una volta appresa ed applicata, mi ha indiscutibilmente migliorato la vita da tutti i punti di vista, spalancandomi opportunità straordinarie professionali e umane al punto che ho cresciuto e sto crescendo mia figlia insegnandole tutto della materia sin da piccolissima e i risultati sono evidenti a tutti coloro che la conoscono, rendendomi orgoglioso.

Perciò è comprensibile il mio dovuto e devoto ringraziamento a Margherita Bruno e ad Enrico Cogno, cui è giusto tributare il riconoscimento per l'importante contributo alla mia vita.

Vincenza Baglione
Master biennale in Comunicazione d’Impresa – Indirizzo Marketing e Tecnica Pubblicitaria - 1994/95-1995/96)

Come potrei mai dimenticare il primo incontro con Mr Cogno….avevo circa 22 anni e partecipavo ad una giornata sulla comunicazione con i giovani industriali di Latina. Non sapevo proprio cosa aspettarmi, non avevo idea di cosa fosse la comunicazione, a quel tempo studiavo Lingue all’università. Iniziamo la lezione: entra quest’uomo dal portamento altero e dal viso sorridente. Inizia a parlare con un tono di voce suadente che trasmetteva calma….improvvisamente una voce lontana si rivolge a me dicendomi: “Vincenza, perché non mi stai ascoltando? Forse ti sto annoiando?” Resto impietrita, chiedendomi come aveva capito Mr Cogno che in quel momento mi ero persa nei meandri dei miei pensieri. Da lì inizia la più affascinante lezione sulla comunicazione non verbale della mia vita. Resto talmente affascinata che decido di iscrivermi ai corsi al Centro Studi di Enrico Cogno….correva l’anno 1995. Inizia così il mio percorso di crescita interiore e professionale. Un percorso che mi ha permesso di conoscere un mondo che non immaginavo esistesse, un mondo dove, grazie alla comunicazione, potevo superare tutti i limiti che fino a quel momento non mi avevano fatto scoprire di cosa ero capace. Conosco il mio futuro marito, Enzo. E’ lui che Mr Cogno mi affianca in questo percorso di crescita. Con lui sono andata oltre, in tutti i sensi. Eravamo talmente presi dalle tecniche di comunicazione che ci insegnavano al Centrostudi che le applicavamo costantemente anche su di noi….non litigavamo MAI…sapevamo perfettamente quale “cappello” indossare nelle diverse situazioni. Il nostro obiettivo ora è di passare tutta questa conoscenza a nostra figlia Gaia Margaretha…  Grazie Mr Cogno. Non saremmo arrivati dove siamo senza di te!

FILIPPO MARCIANÒ
(Master biennale in Comunicazione d’Impresa)

Quando mi è stato chiesto di scrivere qualche riga come testimonianza della mia esperienza al Centrostudi ho subito pensato: qualche riga? Impossibile! Cercherò di essere breve... in quegli anni lavoravo per una radio Romana, ero voglioso di conoscere meglio la comunicazione, visto il mestiere che facevo. Non dimenticherò mai la prima presentazione di un progetto di comunicazione fatta davanti a Enrico e Margherita. Io sicuro delle mie doti di intrattenitore dello spettacolo, passato il primo minuto di speech venni interrotto da Margherita che mi liquidò con queste parole “Bene, andiamo avanti, lei sembra un venditore di pentole “. Quelle parole, che ancora ricordo con affetto, sono state e sono la motivazione che portò sempre con me in ogni momento importante della mia carriera, ogni volta che accendo il microfono o sono sul palco ci sono Margherita e Enrico che mi ricordano che la comunicazione si misura sempre all’arrivo e mai alla partenza.

Sabrina Impacciatore

Sabrina Impacciatore, prima che diventasse la brava attrice che oggi tutti conosciamo, riceve il suo diploma di Tecnica della Comunicazione d’Impresa.

Testimonianze di ex allievi

Il principe Ludovico Massimo Lancellotti riceve il suo diploma.

Testimonianze di ex allievi

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