Il profilo della scuola e degli studenti
Negli anni ’70 la formula degli insegnamenti teorico-pratici fu accolta con crescente successo. Il mercato del lavoro, nei settori della comunicazione, era in quegli anni fiorente. Il mondo professionale rapidamente prese ad apprezzare i giovani che uscivano dalle aule del Centrostudi Comunicazione e li inserivano nelle diverse attività senza quasi doverli sottoporre a un training ulteriore.
Così giovani giornalisti e relatori pubblici, poi tecnici di marketing, tecnici pubblicitari, grafici e art director, iniziarono a riempire le scrivanie delle agenzie, delle imprese e degli studi professionali, in Italia e all’estero.
Non era raro il caso in cui i manager invitati alle presentazioni dei progetti sceglievano gli studenti in aula e li inserivano direttamente nelle loro attività. Molte giovani promesse della comunicazione sono passarti direttamente dall’aula ad una scrivania dirigenziale.
La scuola, nel suo periodo globale, svolse oltre 200 corsi pluriennali, oltre mille seminari intensivi, erogò più di 32.000 ore d’aula, iscrivendo oltre seimila studenti che produssero circa 45.000 progetti di ricerca e comunicazione, 500 sceneggiature e 26.000 elaborati di grafica.
Il Centrostudi Comunicazione Cogno Associati ottenne, il 27 dicembre 1991, il riconoscimento da parte della Regione Lazio, Dipartimento Sociale, Direzione Regionale Formazione e Politiche del Lavoro, con delibera n°13089 rinnovata con delibera n°2991 del 26 maggio 1997 in base alla Legge Quadro n°845 del 21.12.78 art.14.
Godeva inoltre del riconoscimento delle associazioni di categoria:
Tra i vari riconoscimenti ricevuti per l’attività svolta devono essere citati:
La conquista del Golden Trophy trovò la sua motivazione nelle "numerose campagne premiate e per l'assegnazione del premio Copy School Award”, particolarmente ambìto in quanto unico premio riferito esclusivamente all’eccellenza dei testi, non assegnato l’anno precedente.
La motivazione del Gran Prix SIPRA-Comune di Salerno, che accompagnò la campagna premiata (“Ordinary Extraordinary Women” realizzata da Roberta D’Acquisto, Elisa Baliani, Ettore Rungo, Isabella Minzly, Angelo Marasco) riportava le parole di Clara Okono, giornalista di Brand World Media che aveva promosso la campagna sulla valorizzazione del ruolo femminile:
“Una campagna straordinaria perché mostra la vera natura del nostro cuore, la capacità di far sbocciare il fiore del grande dono che ogni cuore custodisce, che molte donne hanno paura di esplorare. Queste sono davvero Donne Ordinarie Straordinarie e ce ne sono ancora molte altre che aspettano di scoprire di esserlo.”
Tra i componenti del gruppo che vinse il maggior numero di premi fu sorteggiata
Roberta D’Acquisto per il soggiorno-premio a Cannes in occasione dei Lions della pubblicità.
Gli altri gruppi premiati:
Il profilo degli studenti è stato caratterizzato, in modalità ben distinte tra loro, appartenenti a due distinte epoche. In un primo periodo, dal 1978 sino al 1985, i corsi erano frequentati prevalentemente da diplomati e rappresentavano un’alternativa all’università, dal momento che non si era ancora sviluppato il settore delle scienze della comunicazione.
Era ancora molto lontano il concetto di master post-universitario. Chi aveva interessi nel campo della comunicazione e poteva permettersi una frequenza universitaria, optava per le facoltà di lettere, di sociologia o di scienze politiche e, qualche anno dopo, il Dams. Ma era ancora piuttosto basso il numero degli iscritti all’università.
Gli iscritti ai corsi del Centrostudi Comunicazione, in quel primo periodo, erano attratti dal fatto di poter apprendere il mestiere del comunicatore nelle sue varie sfaccettature, grazie alla guida di grandi professionisti.
Un’allieva del primo corso di giornalismo del 1978, Susanna Zirizzotti (oggi responsabile dell’ufficio stampa del Centro Sperimentale di Cinematografia) riporta, in una sua testimonianza, che il corso le venne consigliato da un giovane assistente de “La Sapienza” che poi diventerà il responsabile nazionale dei corsi universitari di scienze della comunicazione, il professore Mario Morcellini.
La filosofia didattica, che tendeva a sviluppare l’azione imprenditoriale, stimolò sempre la creazione di nuove imprese: vennero così create dagli ex allievi diverse centinaia gli studi professionali e di imprese, oltre che a Roma, a Milano, Londra, Bruxelles, New York, Parigi, Barcellona, Madrid, Guadalajara, Sidney e in molti altri luoghi nel mondo.
Ma, in un secondo tempo, dopo il 1985, con il successo che ebbero i primi corsi universitari di scienze della comunicazione, avvenne una trasformazione didattica nei programmi del Centrostudi Comunicazione e nacquero i primi master.
Il modello didattico della scuola, per altro, non subì rilevanti modifiche rispetto ai corsi abituali, visto che gli insegnamenti, totalmente teorici dell’università, lasciavano comunque scoperte le parti pratiche che da sempre rappresentavano il punto di forza della didattica della scuola.
L’età media dei partecipanti ai corsi era di 26.7 anni, in prevalenza donne, con studi prevalentemente svolti nel campo umanistico o economico.
Gli studenti provenivano per l’85% dalle diverse regioni italiane.
In ordine quantitativo: Lazio, Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana, Triveneto, Lombardia, Piemonte e Liguria.
Il restante 15%, con differenti concentrazioni, proveniva a diverse nazioni.
Tra le presenze straniere erano prevalenti quelle da: Venezuela, Cile, Perù, Argentina, Uruguay, Panama, Francia, Israele, USA, Austria, Canada, Colombia, Ecuador, Svizzera, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Grecia, Svezia, Giappone, Australia, Serbia e Brasile.
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